Ciao lett-rice/-tore, sei su Vibrazioni ad Alta Frequenza (blog per performer e creativi).
Questo articolo è per te se sei un’artista, un creativo, ma anche se vuoi qualche consiglio su come migliorare la tua comunicazione.
Buona lettura!
Il Teatro aiuta a comunicare bene: perché?
“Che cos’è lo spazio scenico?” Mi ha chiesto un’ allieva.
“Per me è quel luogo in cui comunicare diventa la necessità primaria.
Lo spazio scenico teatrale, a questo proposito, è un luogo strutturato e pensato affinchè il “messaggio” venga creato e condiviso al meglio.”
“Ah, ma allora se imparo a comunicare bene qui posso trarne beneficio nella mia vita quotidiana! Ad esempio quando sono in ufficio e devo chiedere una penna al mio collega che – lontano da me – è al telefono”
La mia allieva ha proprio centrato il punto: il teatro – se fatto in un certo modo – aiuta (anche) a comunicare meglio. Perchè? Lo vediamo subito!
Comunicare, dal latino “communis = che appartiene a tutti”, significa propriamente condividere [1] .
Il Teatro nei popoli primitivi era uno spazio collettivo di condivisione; certi rituali venivano drammatizzati perchè fossero più efficaci.
L’energia spirituale veniva umanizzata e caricata con canti e tamburi affinchè il messaggio fosse più chiaro non solo ai membri della tribù, ma anche alle divinità “riceventi”. Da qui in poi, attraverso secoli e culture, il Teatro divenne un luogo fisico; nacquero gli attori e i drammaturghi, agli inizi del 900 registi e metodi pedagogici.
Come l’essere umano, anche il Teatro si è evoluto (soprattutto in alcune zone del Pianeta): si denudò senza pudore per demistificare i taboo, uscì dalle sale per rompere gli schemi, ruppe la quarta parete per essere più diretto con il suo pubblico.
Come l’essere umano, anche il Teatro si è involuto (soprattutto in alcune zone del Pianeta): ad un certo punto – dimentico del suo antico ruolo – si è travestito da radical chic per fare lo spocchioso; si è asservito al main stream per produrre basse e facili risate; si è perduto nel regno della mente e dove ha lasciato il suo cuore?
Nessuna paura, lett-rici/ori, ve lo rivelo in un nano secondo!
2015: l’arte torna ad essere il “fuoco” delle tribù
Amanda Palmer nel suo recente libro “The Art of Asking” parla dell’artista come di chi, tra le altre cose, sente in modo molto ampificato la necessità di comunicare con altri esseri umani e quindi, come detto sopra di”condividere”.
Specifica che “Nel corso della storia dell’uomo, musicisti e artisti sono spesso stati parte del villaggio mettendo a disposizione le proprie competenze liberamente. Erano guaritori, consiglieri; sapevano aprire la mente alla comunità di cui erano parte; non erano vips intoccabili barricati dietro agli schermi” [2]
Nonostante il main-stream abbia tentato di rendere mostre e performance il primo piatto di un elite pluri-laureata e saccente; anche se le “tendenze” estetiche (non decise dagli artisti, ma imposte dal gusto personale di altri) hanno lasciato fuori milioni di artisti con qualcosa da dire, bene: i social network ci stanno aiutando a dire la nostra, a modo nostro, per ricreare quel senso di valore comune di cui Amanda parla.
“Internet ha smosso le cose a riguardo e ci ha portato di nuovo nel cerchio, per così dire: siamo tornati intorno al fuoco, anche se spesso è virtuale, mentre usiamo gli starphones” [3]

Bascherdeis di Vernasca: un esempio di Arte che non ha mai smesso di comunicare bene
Ogni estate arriva un evento molto atteso nella nostra provincia di Piacenza: Il Bascherdeis di Vernasca.
Qui, per due giorni la Rocca, la valle e il paese tutto sono in festa.
L’arte di strada ci ricorda che essa stessa non è nata da uno spocchioso senso di superiorità, ma dalla necessità di trasformare la comunicazione in cibo.
L’arte di strada deve conquistare il pubblico veramente, perchè nessuna buona recensione porterà gente al prossimo spettacolo per pagare un biglietto fisso e prendere posto su comode poltrone e applaudire a più non posso.
L’arte di strada DEVE essere onesta, sudata, presente; altrimenti il pubblico se ne va, ti molla, si beve un caffè o ritorna alle sue faccende.
Ho sentito questa forza, nello spettacolo “POPCORE di “Cirque du Platzak“, special guest dell’edizione 2015.
Nonostante il ritardo dovuto al black out, la concorrenza degli stand con carne alla griglia e chisolini [4], loro ci hanno tenuti lì per un’ora e mezza (che è volata).
Quindi, lettrici e lettori (anche se non siete performer): imparate a comunicare bene, fate teatro, seguite gli artisti che vi piacciono e – almeno una volta l’anno – iniettatevi un festival di arte di strada per per tornare intorno al fuoco. (sì, anche E SOPRATTUTTO se siete artisti)
[1] Wikipedia > Teoria della comunicazione > Definizioni
[2] Palmer, Amanda | The Art of Asking: How I learned to stop worrying and let people help
[3] vedi nota 1
[4] tipico cibo piacentino a base di farina e acqua fritto nello strutto
p.s se non si fosse capito: LEGGETE “The Art of Asking”, anche se non siete artisti!
E venite a mangiarvi i chisolini, se non siete di qua!
Ispirazioni ed esericizi del mese:
- Esercizio n.1 (per performer)
Fai almeno 3 cose, questo mese, che migliorino la tua comunicazione (con te stess* e con gli altri).
Per esempio: segui il Blog di Valeria Zangrandi (può seriamente creare dipendenza, ti avverto) e – se ti capita – vai anche a conoscerla di persona, quando – come direbbe lei – saltella qui e lì con il suo SCRITTURA . COM - Esercizio n.2 (per tutti)
Questo mese, regalati un bel quaderno (rilegato, piccolo o grande, molle oppure rigido, colorato o invece nero come il carbone); fallo e regalati anche una di quelle biro che ti piacciono tanto, con le quali ti sembra di trasmettere tutto il tuo flusso interiore alla pagina.
SCRIVI. Scrivi i tuoi pensieri, fissa le tue idee, impressioni, pensieri: sarà bellissimo rileggerti, nel tempo! - Utility
Scarica sul tuo pc FOCUS WRITER, un software intelligente che migliora la tua esperienza di scrittura-con-tastiera: fallo e SCRIVI! Scrivi quello che ti pare (e, mi raccomando, ricordati di salvare i file!) - Raccomandazione (one one)
Quando scrivi, cerca di non entrare nel tunnel della perfezione; cerca, cioè, di non pensare di dover scrivere chissà cosa (scrivi in Italiano e sforzati di strutturare dei pensieri di senso compiuto, per carità, ma non mentalizzare troppo tutta la questione).
Insomma, goditi questo momento!
Beeeene. Anche per questo mese, ho dato: ora tocca a te! Ti aspetto con il prossimo articolo con la Luna Piena di dicembre!
Ehi! per sentirci un po’ più vicini, per ispirazioni extra
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